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Barcellona: Monastero dei Basiliani

Il convento dei basiliani è stato creato nel 1779 dall’architetto siciliano Giovan Battista Vaccarini. I monaci, che avevano subito danni alle loro costruzioni nella frazione di Gala, a seguito di smottamenti del terreno, decisero di lasciare quel luogo per trasferirsi nella vicina città di Barcellona in via di formazione.

Fu proprio il Vaccarini a predisporre una serie di “istruzioni” o “capitoli” per i muratori che sarebbero stati ingaggiati per la costruzione del nuovo complesso monastico.

Inoltre esistono degli elaborati progettuali, custoditi nell’Archivio di Stato di Palermo, attribuiti all’architetto messinese Francesco Basile, forse da mettere in relazione ad un progetto del Vaccarini.

Il monastero Basiliano, costruito tra il 1776 e il 1791, rispecchia in buona parte questo progetto. Le informazioni relative al ruolo del Vaccarini nella costruzione del complesso basiliano sono frutto del lavoro dello storico dell’arte americano Erik H. Neil, il quale ha redatto una scheda per il catalogo della mostra Ecclesia Triumphas, tenuta a Caltanissetta nel 2009 dove sono riportati anche i disegni del Basile.

In corso di esecuzione furono apportate delle modifiche: si realizzò un solo corpo, con i prospetti rispecchianti abbastanza bene il progetto originario, mentre la chiesa a pianta ovale fu modificata, sia in pianta che in prospetto.

Sappiamo che il prospetto fu realizzato da Giuseppe Chindemi, poiché l’autore appose la sua firma e la data sulla parte sommitale del retro del campanile sul lato destro: “Giuseppe Chindemi fecit 1791”.

Il convento è una grande costruzione a corte adibita, nel corso del tempo, a sede del Liceo classico Luigi Valli, poi di altre scuole ed anche della Pretura.

MONASTERO BASILIANI

Il forzato abbandono definitivo del monastero da parte dei monaci della soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose nel 1866, ha favorito il degrado della chiesa e la spoliazione di gran parte degli arredi sacri, della biblioteca dei monaci e di alcune opere d’arte, come il ritratto del Conte Ruggero e il ritratto dell’Abate Eutichio Ajello.

All’interno si trova, in un vano, il coperchio di un sarcofago in marmo, raffigurante un personaggio sconosciuto, che Filippo Rossitto, basandosi su un manoscritto dell’1 settembre 1764, rivenuto nell’archivio dell’monastero, attribuì a Simone il Normanno, figlio di Ruggero, morto in giovane età.

Questa è proprio la descrizione del bassorilievo in marmo, ma bisogna notare la formula del manoscritto: “dicasi per tradizione”, cioè solo per “tradizione”, e non per certezza storica.

I Basiliani ci hanno lasciato pure un dipinto su tavola del periodo tardo bizantino, conservato nella Basilica di San Sebastiano, secondo la storiografia locale raffigurante San Basilio.

Nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio 2017, durante il maltempo che ha portato anche ad una fitta nevicata, abbastanza insolita per Barcellona, un fulmine ha colpito la parte sommitale del campanile posto sul lato destro della chiesa dei Basiliani, nel quartiere Immacolata.

Il fulmine ha divelto la croce in ferro, parte della cornice di coronamento del campanile e ha danneggiato la copertura a tegole.

Proprio sul retro di quel campanile c’era incisa sull’intonaco la firma dell’autore Giuseppe Chindemi che è andata perduta. Attualmente il convento è chiuso e inaccessibile. Anche la chiesa è sostanzialmente chiusa al culto, dopo aver subito numerosi danni e furti al suo interno.

 

Giuca Ilaria e Mirabile Asia  classe 2ªD IC B. GENOVESE

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