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“Pane duro”: un film inchiesta che fa riflettere

Una mattinata cinematografica particolarmente interessante si è svolta sabato 2 dicembre 2017 nella sala conferenze del Museo Didattico dell’Istituto Comprensivo “Foscolo”. Tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado si sono infatti susseguite per un incontro con Francesco Millonzi, regista del film-documentario intitolato “Pane duro”, vincitore del “Premio internazionale alla Legalità e impegno sociale” e del “Premio eccellenze italiane in Europa”. Il titolo è la reinterpretazione dell’espressione “Vita dura”, cioè quella vissuta dai protagonisti, spesso poveri senza casa né niente. I temi che hanno guidato gli alunni alla visione del film sono stati in particolare la povertà, la compassione, il rispetto del prossimo e l’accoglienza. Il film trattava infatti principalmente della povertà estrema che sta prendendo piede nella società di oggi a causa della disoccupazione.

Il film ci insegna anche che non si è poveri soltanto perché non si hanno i soldi o altre comodità, ma anche perché si è poveri di spirito, non credendo costantemente in una religione. Il documentario è articolato in diverse interviste nelle quali Francesco Millonzi pone delle domande ai mendicanti per capire il loro stato d’animo, le loro idee per il futuro e, soprattutto, per conoscere perché si ritrovano in quello stato. La figura che ha colpito quasi tutti i ragazzi, a causa della sua insolita decisione, è stato un senzatetto palermitano che ha lasciato il suo lavoro di architetto per condurre una vita di strada. Il film si concentra pure sull’attività di un’associazione di volontariato detta “Angeli della notte” che aiuta i poveri e i bisognosi portando loro del cibo e dell’acqua. Un esempio di povero aiutato da loro è un palermitano, come il precedente, che vive in mezzo ad un’aiuola in una rotonda nel centro di Palermo. E’ in quel posto e in quelle condizioni perché ha perso il lavoro, e di conseguenza anche la casa, e quindi vive grazie agli aiuti dell’associazione, ignorato o quasi dai passanti.

I poveri sono come un tassello debole della società, ma sappiamo bene che, per recuperarli, dobbiamo innanzi tutto procurare loro un lavoro piuttosto che mantenerli, perchè l’orgoglio è sempre molto forte e spesso non accettano l’elemosina. La seconda parte del film, invece, ha affrontato un’altra tematica ed un problema sociale molto grave: il bullismo. Il racconto è stato incentrato sulla testimonianza di un ragazzo, Nicolai, nato in Russia ma adottato da genitori italiani. Il giovane ha subito vari atti di bullismo a scuola. Ad esempio è stato minacciato con un taglierino in classe e gli hanno, diverse volte, rotto i polsi o comunque indeboliti; è stato anche minacciato con una spranga di ferro. Nicolai non diceva mai niente a casa ma, quando la mamma ha scoperto la verità ed è andata dalla preside, quest’ultima ha ribattuto che tutto ciò era normale, proporzionato all’età.

Sappiamo benissimo che non è così. L’ultima parte del film-documentario è stata scandita da una scena tratta dal film “Schindler’s List” in cui il protagonista, Schindler, si dispera perché poteva ancora salvare altre persone, oltre ai più di 1000 ebrei comprati dai nazisti, ma non è riuscito a compiere questo gesto. Il tema, quindi, era la compassione e l’altruismo. Sono stati tutti argomenti molto interessanti quelli affrontati dal film e al termine dell’incontro il regista, Francesco Millonzi, e l’aiuto regista, Lea Bilello, sono stati ringraziati dai ragazzi attraverso un fragoroso applauso per aver mostrato loro, attraverso immagini dure ma vere, la sofferenza che esiste nella società ma di cui spesso non ci si accorge nemmeno.

 

Joao Pedro Flaccomio

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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