giovedì, Aprile 18, 2024
Costume e Società

Bambini digitali

Giochiamo a campana.

È dei giorni scorsi il grido di allarme lanciato da alcuni studiosi e ricercatori sugli ambienti e sugli stili di vita completamente sbagliati che offriamo sempre più frequentemente ai nostri piccoli bimbetti. Ritmi frenetici e stress da eccessivo uso di strumenti tecnologici, infatti, stanno provocando un significativo aumento delle malattie mentali e i medici si dicono preoccupati a riguardo. Il tutto va associato a degli stili di vita che risultano essere dannosi per la vita dei più piccoli poiché questi vengono privati dei fondamenti di una vita sana, quali avere dei genitori presenti, avere dei limiti e degli orientamenti chiaramente definiti, imparare cosa sia la responsabilità, mangiare bene e dormire adeguatamente, giocare all’aperto e fare nuove amicizie.
Fino a 15 anni fa tutto ciò risultava essere abbastanza scontato ma al giorno d’oggi è difficile trovare genitori che facciano seguire queste regole ai figli, piuttosto si preferisce accontentarli sempre in ogni capriccio.
Difatti, tutto questo è stato sostituito da una serie di abitudini scorrette, quali: genitori distratti digitalmente, genitori che lasciano “governare” i figli, nutrizione sbagliata, stile di vita sedentario.
Tutti questi fattori impediscono ai bambini di crescere in modo sano poiché calati in un ambiente non idoneo. Ad accrescere questo problema troviamo la tecnologia che si fa spazio giorno per giorno.  Che i telefoni cellulari siano, ormai, l’estensione del braccio è noto. I più grandi, soprattutto, ne usufruiamo molto, raramente però ci servono per scopi educativi. L’importante sarebbe che i bambini non ne usufruissero affatto in quanto molto dannosi per la loro salute. Sono, infatti, quest’ultimi a soffrirne di più, in quanto utilizzano alla perfezione tablet o smartphone ma non sanno allacciarsi le scarpe e, peggio ancora, non sanno andare in bicicletta.
Alcuni medici e psicologi affermano che la tecnologia è utile dai 18 mesi in poi se viene utilizzata come mezzo interattivo; ma se i mezzi tecnologici vengono utilizzati per la visione di cartoni, allora sarà come avere una TV portatile, con il rischio di stare ore e ore davanti ad essi.
Per questo motivo, si dovrebbero fare parecchi passi indietro e tornare alle basi; bisogna fare in modo che i bambini crescano in un ambiente sano e ben equilibrato. Bisognerebbe fare in modo che il telefono cellulare diventi un’alternativa per rilassarsi e divertirsi e non l’unica forma di evasione. Bisognerebbe insegnargli la bellezza delle piccole cose, quali: correre in un prato, fare una torta, disegnare o giocare a pallone con gli amici.  Bisognerebbe tornare a 10 anni fa quando per divertirsi bastava davvero poco.
Adesso i nostri bimbetti saranno pur bravi ad aprire e chiudere le applicazioni oppure a saltare la pubblicità su Youtube ma non sapranno mai giocare a giochi come “campana” perché preferiscono lo smartphone rispetto ad una attività all’aria aperta!

Ma io che ho vissuto l’infanzia senza la tecnologia, senza essere quindi una nativa digitale, posso affermare che ci si divertiva molto di più prima quando bastava un gessetto e dei quadrati con dentro scritti dei numeri a rallegrarti la giornata.

 

Carlotta Giovenco III C BS

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