giovedì, Marzo 28, 2024
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VALENTINO ROSSI: LA SUA STORIA, LE SUE MOTO

Da anni ormai Valentino Rossi ha saputo legare indissolubilmente il suo nome al mondo del motociclismo: è lui l’immagine del vero campione, di colui che non si arrende, che lotta con grinta ed esperienza per mantenere titoli e traguardi, ormai divenuti leggenda del Moto GP.

Ha 38 anni Valentino Rossi, ma la sua passione per lo sport a due ruote si è manifestata in giovanissima età, a soli 9 anni, momento in cui il piccolo Valentino si trova già in possesso della licenza per pilotare i go kart. Ma dalle piste dei Kart il passaggio alle più economiche minimoto è quasi spontaneo.

Da lì ha inizio la passione per le due ruote, passione che lo accompagna in una lunga carriera, densa di risultati emozionanti, in cui Valentino Rossi sembra assecondare e segnare tappe fondamentali nella storia delle moto e dei motori.

Corre l’anno 1997 quando, in sella all’Aprilia RS 125, Rossi ottiene il suo primo titolo mondiale. La moto che lo conduce al traguardo possiede un motore a 2 tempi con un solo cilindro disposto verticalmente e con cambio meccanico a 6 marce.

Ma è il ’98 a segnare per Valentino il passaggio alla classe 250, sempre come membro dal team Aprilia.

La 250 di Rossi è caratterizzata ancora una volta da un motore a 2 tempi ma bicilindrico a “V” di 90°, con scarico Polini, raffreddamento a liquido e cambio sequenziale a 6 marce sempre in presa.

Nell’anno successivo Valentino si laurea campione del mondo.

Con l’inizio del nuovo millennio, Rossi passa alla classe 500 e cambia anche scuderia, firmando il contratto con l’Honda con la quale si trova subito a suo agio e, con un totale di 209 punti, ottiene il secondo posto nella classifica mondiale.

Nel 2001 Valentino Rossi vince nuovamente il titolo di campione del mondo della classe 500. L’Honda NSR500 su cui si trova in sella, ha un motore quadri cilindrico a 2 tempi a “V” da 112°, raffreddamento a liquido, cambio sequenziale estraibile a 6 rapporti, in grado di sprigionare una potenza di circa 185cv.

Anche il 2002 è un anno importante per il mondo del motociclismo, poiché le indomabili 500 2 tempi vengono sostituite dai nuovi motori a 4 tempi da 990cm³.

Ecco che Rossi, a bordo della nuova RC211V, ottiene numerose vittorie, che portano il campione ad ottenere il titolo mondiale per la quarta volta.

La sua Honda RC211V può contare su un motore 4 tempi da ben 5 cilindri, la cui potenza di 240cv permette di raggiungere una velocità di punta di circa 330 km/h.

Il passaggio ai 4 tempi rivela una nuova e più moderna realtà del motociclismo. In sella a questo capolavoro dell’ingegneria, il pesarese vince nuovamente il titolo mondiale nell’anno successivo.

Nella stagione 2004 Valentino passa dall’Honda alla Yamaha. A bordo della maneggevole M1 vince 2 titoli di fila, nel 2004 e nel 2005. L’YZR M1 vanta un motore a 4 tempi con 4 cilindri predisposti in linea con albero motore a croce, raffreddamento al liquido, cambio a 6 marce estraibile con varie possibilità di scelta rapporti, scarico Termignoni.

Tra il 2006 e il 2007 il centauro di Tavullia attraversa una fase critica, povera di risultati concreti, dovuta a cadute e a infortuni, ma nel 2008 e 2009 avviene la riscossa, in quanto si classifica per l’ottava e, l’anno successivo, per la nona volta campione del mondo sempre in sella alla sua Yamaha.

Il 2011 è l’anno che segna, nella carriera di Valentino, un nuovo cambio di scuderia, passando dall’M1 alla desmosedici di casa Ducati.

La Ducati possiede un motore 4 tempi, V4 a 90°, raffreddato a liquido, distribuzione desmodromica evoluta con doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, cilindrata da 1000cm³, scarico Akrapovic. Una moto che riesce a raggiungere una potenza di circa 250cv e una velocità di oltre 350 km/h.

Con questa motocicletta Rossi è andato incontro, nel corso di due anni, a numerosi problemi relativi al motore stesso, in quanto aveva la tendenza ad andare fuori uso. A ciò si aggiunge il difetto della ruota anteriore che, specialmente all’ingresso della curva, perde di aderenza.

Così il 2013 segna il ritorno alla Yamaha, forse la “due ruote” a lui più congeniale.

Rossi nel corso degli anni ha mostrato grande tenacia nel tentativo di conquistare il decimo titolo mondiale, a cui nel 2015 si è trovato davvero vicino, senza però riuscire ad arrivare in fondo al traguardo prefissato, a causa di una squalifica che lo ha costretto a partire dalla terzultima posizione all’ultima gara.

Ancora oggi questo grandissimo pilota, nonostante non sia più giovanissimo secondo gli standard di questo sport, non smette di regalare fantastiche emozioni al suo appassionato pubblico che lo segue costantemente. Sta preparando l’assalto al Mugello e per tutti gli sportivi sarà tornato il momento di tifare per il DOTTORE, ineguagliabile pilota italiano.

 

OMAR GERACI IV B MM

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