venerdì, Marzo 29, 2024
Il bello del Majorana

BOLOGNA E I SUOI MOTORI

L’avventura del Majorana, alla volta di Bologna, comincia la notte del 4 Dicembre dalla stazione di Milazzo da dove i partecipanti sono partiti affrontando un viaggio in treno della durata di quindici ore. L’itinerario prevedeva tre pernottamenti a Ferrara con la visita al Motor Show e alla fabbrica della Ducati. Sistematisi in albergo, i ragazzi aspettavano con entusiasmo quella che sarebbe stata la loro prima esperienza ad una fiera automobilistica di calibro internazionale. Arrivati alla Fiera di Bologna, sede del Motor Show, si iniziò a sentire lo stridere assordante delle gomme sull’asfalto e, una volta varcato l’ingresso, ci si è ritrovati in un altro mondo.

I ragazzi e i docenti del Majorana vicino all’ultimo gioiello della Ducati “la Panigale”

All’interno della fiera erano presenti diversi circuiti per lo svolgimento degli eventi giornalieri, dove era anche possibile salire a bordo delle autovetture, alcune veri e propri bolidi, e sperimentare le sensazioni che provano i piloti professionisti di rally, ma non solo. L’esposizione era suddivisa in padiglioni, classificati per genere d’auto. Ad esempio era possibile visitare lo stand dedicato alle auto d’epoca o a quelle moderne, alle auto sportive o alle utilitarie. I marchi che hanno aderito al Motor Show 2016 sono stati molti (Fiat, Maserati, Pagani, Tesla, Citroen, AMG, Land Rover, Alfa Romeo, Renault), ma a grande sorpresa non erano presenti né lo stand della Ferrari, tranne una piccola postazione con una vettura di Formula Uno, dove era possibile provare un simulatore di guida, né quello dell’Audi. In questa fiera all’insegna delle automobili non sono mancate di certo le attrazioni adatte a stupire anche il pubblico poco interessato al mondo dei motori. Un’attività che ha soddisfatto molto ragazzi e docenti è stata quella del giro sul nuovo fuoristrada Land Rover attraverso un percorso ad ostacoli che mirava ad evidenziare la tenuta di strada e la versatilità del 4×4 con salita finale su una rampa con pendenza del 30%. Esperienza fantastica e difficile da dimenticare.

Non meno interessante è stata la visita alla fabbrica della Ducati, situata a Borgo Panigale. Ai ragazzi è stata mostrata la lavorazione e l’assemblaggio dei vari pezzi che costituiscono il cuore di una moto. Il giro è cominciato dal reparto “motore”, in cui la postazione di ogni operaio è predisposta per ottimizzare al meglio il lavoro. Infatti i pezzi arrivano già finiti, escluso l’albero motore, che è un semilavorato e a cui bisogna apportare delle modifiche per adattarlo maggiormente al motore al quale è destinato; di fatto per produrre un singolo motore si impiegano circa due ore. Esso viene prodotto unicamente in Italia e solo successivamente viene esportato nei vari paesi di tutto il mondo. Esistono solo altre due piccole fabbriche della Ducati, una in Thailandia e una in Brasile, che servono le aree circostanti, mentre la fabbrica madre, quella italiana, copre i mercati europei, nord-americani, asiatici e africani, producendo esclusivamente su commissione.

Ultimato il motore si passa alla catena di montaggio vera e propria, qui gli operai assemblano i componenti e procedono successivamente al collaudo. Il passaggio finale, prima dell’imballaggio e della spedizione, prevede un controllo minuzioso della moto per rilevare le eventuali imperfezioni ed eliminarle, poiché ogni moto che esce dalla fabbrica deve essere praticamente perfetta.

La Ducati vanta sei differenti modelli di motoveicoli e ad ognuna di essa è adibita una catena di produzione, purtroppo per motivi di sicurezza e per evitare problemi di spionaggio industriale, non è consentito visitare la sezione dedicata alle moto da corsa.

Finito il giro all’interno delle officine, i ragazzi sono stati accompagnati al museo della Ducati, dove è stata spiegata loro la nascita e la storia di questo grande orgoglio italiano, testimoniata dagli esemplari in mostra a partire dal primo prototipo, nato nel dopoguerra, fino alle recenti, ma già leggendarie, Panigale, Monster e Scrambler.

I ragazzi, una volta tornati a Milazzo, hanno raccontato ai propri genitori la fantastica esperienza che ha legato ancor di più tutti quanti al mondo della meccanica e meccatronica. I professori, invece, sono stati entusiasti di contribuire alla visita didattica, rendendola il meno noiosa possibile.

Christian Parisi e Nicola Spada – IV A MM

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