giovedì, Aprile 25, 2024
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Maturità: 100 e lode al Sud, governatori del Nord in rivolta. (da Repubblica.it)

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di Tiziana De Giorgio

 

Exploit di diplomi col massimo dei voti in Puglia e Campania, che da sole superano Lombardia, Veneto e Piemonte messe insieme. Ma i risultati di rilevazioni nazionali come l’Invalsi vedono gli studenti del Nord di gran lunga più bravi. Si riaccende così il dibattito sulle divergenze nei parametri di valutazione. Solo Toti si smarca: “Complimenti ai ragazzi di un Sud che vuole ripartire da merito e impegno”

 

MILANO – In Veneto è stata bollata come “un’emergenza”. Con la Regione guidata dalla Lega che parla di giovani del Nord-Est ingiustamente penalizzati. E che lancia un appello al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: si invocano controlli a campione sugli alunni, ispezioni a sorpresa negli istituti di tutta Italia, commissioni ministeriali formate da esperti che possano in qualche modo garantire uniformità, quando vengono assegnanti i voti in classe.

In Piemonte, è l’assessore all’Istruzione del Pd, Gianna Pentenero, a chiedere un cambio di rotta: “Non ne faccio una questione Nord e Sud – precisa -, ma non si può non ammettere che c’è una divergenza evidente tra i parametri di valutazione”. I risultati della maturità pubblicati nei giorni scorsi dal ministero – che mostrano un profondo squilibrio fra le regioni del Nord e quelle del Sud nella distribuzione dei voti più alti – entrano nel dibattito politico. E sono in tanti, dal Piemonte all’Emilia Romagna, dal Veneto alla Lombardia, a chiedere in maniera trasversale una riflessione.

“Servirebbe, per esempio, che i test Invalsi diventassero un elemento comune da cui partire per rivedere i criteri di valutazione su base comune – prosegue Pentenero – così da non svantaggiare gli studenti che devono far valere quei voti per l’accesso nelle università”. Perché è questo uno degli aspetti che ha riacceso il grande dibattito sulla valutazione. E sull’Italia a diverse velocità in tema di scuola: da un lato, l’exploit di diplomi da 100 e lode in regioni come Puglia e Campania, che da sole superano quelli di Lombardia, Veneto e Piemonte messe insieme. Dall’altro i risultati di rilevazioni nazionali come l’Invalsi, sugli studenti di seconda superiore, che capovolgono la piramide e vedono gli studenti del Nord di gran lunga più bravi rispetto a quelli del Sud.

In Emilia Romagna, l’assessore alla Scuola, Patrizio Bianchi, parla di un esame di maturità “poco affidabile” rispetto a meccanismi di valutazione più standardizzati come l’Ocse. E invita tutti a non prendere il punteggio dell’esame finale come metro di valutazione del livello delle strutture scolastiche o della preparazione degli studenti. “Questi dati non sono certo una novità – commenta invece il governatore della Lombardia, Roberto Maroni – ma sorprendono sempre. E rispetto a quelli rilasciati dall’Invalsi stridono”.

Fuori dal coro, invece, il forzista Giovanni Toti, presidente della Liguria: “È sempre difficile fare questo genere di classifiche – spiega – perché
cambiano le sensibilità e i contesti da regione a regione”. Quindi, sui voti dei neodiplomati, preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno: “Faccio i complimenti ai ragazzi del Sud. Spero siano il simbolo di un Sud che ha voglia di ripartire sul merito e l’impegno”.

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