giovedì, Marzo 28, 2024
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Un “mondo rosa” da tutelare

Sono cittadino di un mondo libero e credo fermamente nei valori di uguaglianza e giustizia, nelle pari opportunità, nel rispetto di tutti gli individui.

Ho davvero difficoltà ad immaginare che tutto questo sia negato alle bambine, angeli indifesi, creature deboli su cui è afflitto di tutto. Ogni bambina che cresce deve avere il diritto di essere trattata con rispetto e giustizia dalle loro famiglie, dalle istituzioni educative e dalla comunità. E’doveroso che tutto ciò avvenga sin dall’inizio della sua vita perché è proprio questa la fase più delicata della crescita di un piccolo essere.

Purtroppo in alcuni paesi, con culture e religioni differenti dalla nostra, tutto questo non avviene. La nascita di una bambina è vissuta come un dramma, una disgrazia, qualcosa di zero valore, una complicazione per la famiglia una bocca da sfamare inutilmente. Comportamenti discriminatori e maschilisti che impediscono alle bambine, solo in quanto di sesso femminile, di studiare, giocare e avere una vita normale. Questo mondo rosa non può essere destinato a essere sfruttato, umiliato e tormentato persino da mutilazioni fisiche, ecco perché FIDAPA, creato da donne artiste, professioniste, imprenditrici gridano” Stop” alla drammatica condizione femminile nel mondo attraverso la Corte dei Diritti della Bambina ispirata alla convenzione ONU sui diritti del fanciullo.

La carta difende tutti i diritti delle donne sin dalla nascita ed é formata da nove articoli, tutti finalizzati a educare alla parità e a contrastare la violenza. L’articolo 8 in particolare afferma l’impegno degli stati posti a rispettare il diritto delle bambine preservando la propria identità, la propria nazionalità, il proprio nome e le relazioni familiari senza illegalità. Se una bambina è illegalmente privata di ciò, gli stati devono concederle assistenza e protezione affinché la propria identità sia ristabilita al più presto. Quest’ultima è essenziale nelle relazioni con gli altri perchè si diviene “persona” con una propria dignità, una identità sessuale.

Sin da piccolo mi hanno educato al rispetto, a non fermarmi davanti alle apparenze, ad amare le differenze tra uomo e donna e ad apprezzare il diverso come qualcosa di naturale come bellezze di vita. Trovo assurdo, ma purtroppo necessario oggi, rivendicare tali diritti, dover lottare per imporre libertà ed esigere il rispetto di ogni individuo nel mondo.

 

Salvatore Maiorana

Classe 2E        I.C. Primo Milazzo – Scuola secondaria primo grado “Garibaldi”

 

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