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Il 13 novembre la “Giornata mondiale della Gentilezza”

Ogni 13 novembre si svolge la “Giornata Mondiale della Gentilezza. Non c’è giorno migliore per ricordare che la gentilezza ci aiuta a vivere molto meglio della società. Essa viene dal cuore, è un gesto spontaneo che può fare piacere sia a chi compie un atto gentile, sia a chi lo riceve. Quest’idea nasce nel 1988 dall’iniziativa internazionale “World Kindness Movent”. Il suo motto è: “Renditi disponibile, comprendi i problemi del prossimo e aiuta a risolverli”. Il dono di chi aiuta sarà la soddisfazione di aver dato una mano a qualcuno. Forse la “Giornata mondiale della gentilezza” non dovrebbe essere necessaria per ricordarci di essere rispettosi verso gli altri poiché, diceva Francesco Bacone, “Se un uomo si dimostra sempre gentile e cortese con il prossimo, allora è cittadino del mondo”. Questa dovrebbe essere quindi l’occasione per cercare di essere persone migliori, perché le buone azioni verso gli altri devono essere l’esempio per tutti noi.

Ascoltiamo allora il suggerimento dell’associazione “Gentletude”, nata con il desiderio di rendere il mondo un po’ più gentile ogni giorno: la gentilezza può migliorare una società a volte troppo sgarbata. Una società gentile vive solo un maggior benessere. Ed ecco alcuni azioni gentili. Uno: dare una nuova opportunità. Se un giorno ci ritroveremo circondati da scelte che possono cambiare la nostra vita, tra tante opzioni possiamo sceglierne solo una. Informiamo alcuni amici, poiché forse quest’opportunità per loro può essere una svolta.

Due: donare qualcosa che non usiamo più. Quando dobbiamo ripulire la nostra stanza, troveremo sicuramente oggetti che non usiamo più da tempo: se abbiamo un libro che abbiamo già letto, doniamolo ad una biblioteca o ad una casa famiglia, in modo che qualche altra persona si possa immergere nel fantastico mondo della lettura. Tre: ascoltare un amico in difficoltà. A volte ci capita di avere dei problemi e troviamo qualcuno a cui confidarli. Quando si può, però, cerchiamo di ricambiare il favore aiutando qualcuno in un momento difficile. Spesso chiudo gli occhi e penso “La gente verrà ricordata per le sue azioni”. Credo sia così. Più ci comportiamo meglio in questo mondo, più un giorno mancheremo ai nostri cari. La gentilezza è la chiave che ci permette di vivere nel ricordo dei nostri cari e concludo perciò con una frase di Madre Teresa di Calcutta: “Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna”.

 

Salvatore Caravello

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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