venerdì, Marzo 29, 2024
Comprensivo "D'Alcontres" BarcellonaIstituti della Provincia

COSA PENSANO I RAGAZZI DELL’ I.C. D’AlCONTRES DELLA LORO CITTA’…

Io vivo in una città di nome Barcellona Pozzo di Gotto, situata nella provincia di Messina. E’ immersa negli agrumeti che portano nell’ aria un profumo di zagara. L’economia è basata sull’agricoltura e il commercio, infatti ci sono molti negozi che sono concentrati nelle vie principale della città.

Al centro del paese, nella via Roma, troviamo la bellissima Basilica dedicata al nostro patrono, San Sebastiano. Davanti alla chiesa abbiamo la piazza, dove troviamo in qualsiasi momento della giornata sia persone anziane o giovani che trascorrono in tranquillità pomeriggi o mattinate intere.

Per me Barcellona è un paese tranquillo e meraviglioso, ci sono molti luoghi e cose da vedere: monumenti, fontane, chiese, parchi, giardini, palestre, impianti sportivi, squadre da calcio, come: l’Igea Virtus Barcellona, la Or.Sa. P.G., la Nuova Azzurra.

È presente anche il nuovo teatro Placido Mandanici, l’Arena Montecroci e un bellissimo mare con spiagge immense.

La città oltre ad avere dei pregi ha anche dei difetti.

Le strade sono piene di buche, i parchi giochi dove i bambini potrebbero giocare e divertirsi all’ area aperta sono ridotti male.

La raccolta differenziata, che sicuramente è molto utile, ha avuto dei problemi, e spesso si trovano buste di spazzatura in giro, non facendo fare una bella figura alla città.

Vorrei cambiare alcune cose per renderla più vivibile come: ripulire la spiaggia, le strade, ricostruire il ponte di Calderà, mettere qualche semaforo e che ci fosse più sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Insomma anche io che sono piccolo, riesco a capire che ci vuole un po’ di amore verso il nostro paese, non pensare solo al guadagno, ma curarlo come se fosse casa nostra.

SEBASTIANO LOI

II A SCUOLA MEDIA D’ALCONTRES

 

 

 

La città in cui vivo si chiama Barcellona Pozzo di Gotto, si trova nella provincia di Messina ed è il paese più popolato della provincia con circa 40 mila abitanti. La città è nata dall’unione di Barcellona e Pozzo di Gotto, grazie al decreto emanato da Ferdinando II. Il territorio è formato da diverse frazioni come: Calderà, Gala, Portosalvo, Cannistrà, Oreto….  Le cose belle della mia città sono molte, abbiamo monumenti storici come: il Monumento dal nome “Seme d’ Arancia” che è collocato nella piazza davanti alla vecchia stazione ferroviaria e il Monumento ai Caduti che si trova nella Villa Comunale dove ogni anno il 4 Novembre si svolge la manifestazione dedicata alla giornata delle forze armate. Ci sono molte chiese tra cui la Basilica di San Sebastiano che è la più grande e si trova in piazza Duomo. La piazza, rappresenta il punto più importante della città, qui troviamo sempre e in qualsiasi momento della giornata persone anziane o giovani intente a divertirsi o rilassarsi. La piazza è piena di negozi, bar ed edicole; ha effettivamente tutto ciò che serve per i cittadini. Possiamo trovare musei come il Museo Nello Cassata e il Museo Parco Jalari. La nostra economia è basata principalmente sull’agricoltura e il commercio, mentre per quanto riguarda il turismo si sta sviluppando man mano, essendo Barcellona Pozzo di Gotto una cittadina sul mare. Una cosa che adoro è il lungomare, meta turistica per molte persone in vacanza, infatti vi sono dei lidi che aprono solo d’estate. Ogni cittadino nel bene e nel male deve amare la propria città. Io, questa città la amo, però i problemi sono molti: l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico e in particolare, mi angoscia molto, vedere lo stato in cui sono ridotti gli spazi dove i bambini possono giocare e le condizioni delle strade sempre più pericolose non solo per i pedoni ma soprattutto per chi guida, infatti il dissesto del manto stradale è la causa di incidenti stradali. Io per rendere più vivibile questa città inizierei curando i giardini pubblici, bisognerebbe restaurare o sostituire le giostre per i bambini e migliorare le strade, pulendole e asfaltandole. Un’altra cosa che farei prima di tutto, è riaprire alcuni reparti dell’ospedale che sono stati chiusi, come ad esempio il reparto maternità, perché di nuovo ci siano bambini che possano dire di essere nati a Barcellona, così come molti ragazzi della mia stessa età.

FRANCESCO PIO DE PASQUALE

 II A SCUOLA MEDIA D’ALCONTRES

 

 

 

Barcellona Pozzo di Gotto, il comune più grande della provincia di Messina, è situato tra le montagne e il mare, zone facilmente raggiungibili in poco tempo. La città è divisa in due parti dal torrente Longano, una parte antica, Pozzo di Gotto e una più recente, Barcellona.

Barcellona è una città commerciale che ha risentito molto degli effetti della crisi economica degli ultimi anni che ha portato all’ effettiva chiusura di molteplici attività. La mancanza di lavoro è sicuramente il maggior problema che vivono gli abitanti barcellonesi, ma un piccolo cambiamento sembra arrivare dalla nascita di diversi locali come bar, pub e pizzerie situati nella zona dell’ex pescheria, locali gestiti soprattutto da giovani, che alimentano la vita notturna della città, regalandoci delle piacevoli serate. Cosa si potrebbe cambiare a Barcellona P.G.?

Strade più pulite, scuole sicure, più controlli da parte delle Forze dell’ordine, più centri creativi per persone di tutte le età, piste ciclabili, e soprattutto ottimizzazione dell’ospedale. Spero che queste proposte non siano solo desideri e che il comune possa capire le esigenze della nostra città e di noi giovani.

DOMENICO DI NATALE

II A SCUOLA MEDIA D’ALCONTRES

 

 

 

La città in cui vivo si chiama Barcellona Pozzo di Gotto. È il comune più popoloso della città metropolitana dopo Messina e si affaccia sul mar Tirreno, da dove si possono ammirare le meravigliose isole Eolie.

La città è attraversato dal torrente Longano che separa Barcellona e Pozzo di Gotto, che è la parte più antica della città e deve il suo nome alla realizzazione di un pozzo che serviva per irrigare le terre coltivate tra il Torrente Idria e il Longano.

Il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto è diviso in diversi quartieri, tutti ricchi di cultura e tradizioni.

A centro di Barcellona ci sono quasi tutti i negozi e gli edifici più importanti della città.

Proprio qui c’è il Duomo di San Sebastiano, oggi basilica minore. San Sebastiano è il Patrono della città e si festeggia il 20 gennaio.

Nella mia città ci sono molti luoghi di cultura come il Monte di Pietà, il teatro Mandanici, la biblioteca Comunale, il Villino in stile liberty, il cinema Corallo e vicino all’ex stazione ferroviaria è stata collocata un’opera, il Seme d’Arancia, che raffigura un grande seme, per ricordare a tutti i barcellonesi che la città, è stata ed è una grande produttrice di agrumi.

Barcellona Pozzo di Gotto ha molti pregi perché è una città ricca di negozi e può essere facilmente raggiungibile da ogni luogo. Tra i suoi difetti ricordo la presenza di un traffico disordinato soprattutto nelle ore di punta.

Di Barcellona Pozzo di Gotto amo la possibilità che mi dà di praticare qualsiasi sport io voglia, dato la presenza di numerosi campi sportivi. Tra le cose che vorrei cambiare è il poco verde e l’assenza di piste ciclabili e di buoni mezzi pubblici. Questi permetterebbero di renderla più vivibile: si potrebbero usare le bici, i mezzi di trasporto pubblici e meno le auto per evitare quei fastidiosi ingorghi, che si verificano soprattutto all’uscita delle scuole.

Se i miei suggerimenti diventeranno realtà la città sarà più vivibile e noi vivremo più serenamente.

SALVATORE MESSINA

I A SCUOLA MEDIA D’ALCONTRES

 

 

 

La mia città si chiama Barcellona Pozzo di Gotto, si trova nella provincia di Messina. Barcellona ha circa 41.401 abitanti e si divide in diverse frazioni: Cannistrà, Acquacalda, Acquaficara, San Paolo e molte altre.

Inizialmente la mia città era divisa in Pozzo di Gotto e Barcellona, che era una semplice contrada. Barcellona e Pozzo di Gotto erano divise dal torrente Longano, ma poi furono unificate nel 1835. Per permettere il passaggio si costruì un ponte che è stato causa di una terribile alluvione nel 2011.

La mia città si affaccia sul mar Mediterraneo, difronte alle isole Eolie; purtroppo il nostro mare è molto inquinato anche a causa dei depuratori che gettano in mare le acque non depurate degli scarichi fognari. Di spalle, invece, troviamo una ricca zona collinare.

San Sebastiano è il patrono di Barcellona, infatti, il centro della mia città è la piazza di San Sebastiano.

Troviamo anche altri monumenti importanti come il monumento dei Caduti e il seme d’Arancio, realizzato da Emilio Isgrò come dono per la città natale, nel 1998. Emilio Isgrò è un artista e scrittore italiano noto per il linguaggio artistico della “cancellatura”.

A Barcellona ci sono stati anche degli avvenimenti importanti come ad esempio la morte di Graziella Recupero, vittima di femminicidio, nel 1956 e che ancora oggi ricordiamo. Barcellona è purtroppo anche il “cuore” della mafia.

Barcellona ha dei pregi e dei difetti. Il problema principale, che non è solo un problema siciliano ma di tutta Italia, è la manutenzione della città e in particolare delle strade; troviamo anche molte case abusive.

A Barcellona abbiamo anche il cinema Corallo e il teatro Mandanici, ristrutturato ultimamente. Di Barcellona mi piace particolarmente il mare soprattutto d’estate. Un dolce tipico che è molto buono è la granita.

Nonostante Barcellona non sia una città molto turistica, a causa soprattutto della mancanza di un aeroporto, è una città ricca di storia e cultura.

SERENA STRINGARI   

 I A  SCUOLA MEDIA D’ALCONTRES

 

 

 

La mia città, Barcellona Pozzo di Gotto, è un comune italiano di 41401 abitanti dell’area metropolitana di Messina, è delimitato da quattro confini naturali il Mar Tirreno, il torrente del Mela, il versante tirrenico dello spartiacque dei Peloritani e il torrente Termini. I corsi d’acqua che attraversano il territorio sono il torrente del Mela e Termini e quello del Longano e dell’Idria che hanno carattere torrentizio ma diventano impetuosi nei periodi di maggiore piovosità potendo provocare alluvioni come quello che ha colpito la città il 22 novembre del 2011.

Una pioggia di straordinaria intensità ha fatto straripare il Longano in più punti provocando enormi danni, paura e disperazione nella popolazione: il fango, le macchine portate via dal fiume sono immagini impresse nella mia mente e penso che non le scorderò mai.

Se dovessi elencare i pregi della mia città purtroppo non ne trovo molti, ma uno tra questi è il mare e la vicinanza alle Isole Eolie conosciute in tutto il mondo, attrattiva di numerosi turisti. Ci sono anche bellissime chiese, antichi palazzi nobiliari e signorili, ville ed edifici storici da visitare. A Barcellona è presente il nuovo teatro Placido Mandanici riaperto al pubblico il 6 dicembre del 2014 con un concerto di sinfonie e cori.

È stato ricostruito allo interno della villa Primo Levi poiché il precedente Teatro Comunale è stato demolito in seguito ai danni causati da un incendio del 1967.Un altro pregio è il cibo, abbiamo prodotti e piatti tipici da far venire l’acquolina in bocca, dalla parmigiana, ai cannoli alle paste di mandorle esportate anche all’estero, alla mitica granita.

I difetti invece sono molti: il territorio è povero di strutture, è triste da dire ma purtroppo è così, ad esempio  abbiamo una struttura ospedaliera nuova ma vuota, funzionano solo pochi reparti, gli altri sono stati spostati in altre città come Patti o Milazzo. È un’assurdità avere l’ospedale a due passi e non poterne usufruire. Sono scarsi i mezzi di trasporto, i parcheggi a pagamento, la gente parcheggia in doppia fila sui marciapiedi. La raccolta differenziata è partita da poco e nelle strade si vedono accumuli di spazzatura sui marciapiedi. Se andiamo nell’ambito scolastico, le scuole hanno banchi fatiscenti, sedie rotte e non hanno palestre attrezzate né sale computer con pc moderni. Anche per i ragazzi offre poche possibilità di svago, gli sport che si possono praticare sono sempre gli stessi, le aree dove i giovani si possono distrarre sono poche o assenti. Anche se sono affezionato alla mia città penso che Barcellona non mi prospetti un gran futuro e sarò costretto ad andarmene se le cose non cambieranno da qui a qualche anno.

MATTEO PANTANO

IIA SCUOLA MEDIA D’ALCONTRES

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