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Tracce di Magna Grecia a Siracusa

Nella preziosa Siracusa ricca di storia, tra rovine e parchi archeologici, sul colle prospiciente la bellissima isola di Ortigia, l’occhio si va a perdere nei suoi moltissimi e invidiabili frammenti del passato, resti ed edifici che portano il segno delle dominazioni susseguitesi in Sicilia.

teatro greco siracusa

Tra questi il più importante è sicuramente il Teatro Greco, che costituisce una delle opere più celebri della Magna Grecia e tra i meglio conservati. Scavato sui versanti del colle Temenite, esso ha dei dislivelli più morbidi nella parte inferiore, quella dell’orchestra. La parte superiore e l’intera semicirconferenza lo rendono uno dei teatri più ampi dell’antichità, anche se la struttura odierna nasce nella seconda metà del terzo secolo a.C. sotto opera di Ierone II, con ben 67 ordini di gradini. Va poi ricordato ed ammirato tra le rovine del Parco archeologico il cosiddetto “Orecchio di Dionisio”, cioè una grotta nell’antica Latomia a forma di orecchio con una forma a S tale da permettere la formazione dell’eco. Secondo gli storici Dionisio vi rinchiudeva i prigionieri e poi si accostava all’interno di una cavità esterna per ascoltare i loro discorsi.

area di ierone

Particolare struttura situata nella Neapolis e degna di essere conosciuta almeno quanto i precedenti due monumenti è però l'”Ara di Ierone”, posta davanti a un’ampia piazza. Essa risale agli insediamenti greci del 466 d.C. circa, è dedicata a Zeus e si estendeva su 192 m di lunghezza. La parte a nord costituiva l’entrata e a fianco aveva due statue di figure maschili dette “telamoni” dei quali oggi resta solo un piede. Di fatto l’Ara era un altare per i sacrifici scavato nel calcare ma la struttura, soprattutto la parte in superficie, è stata smantellata quasi completamente per la costruzione di fortificazioni spagnole verso Ortigia.

altare-di-ierone-ii-siracusa

Su questo altare si svolgeva in particolare l’Ecatombe, ovvero l’uccisione di cento buoi contemporaneamente, la cui carne andava in parte al parte al popolo e in parte agli dei. La parte per le divinità era quella peggiore, la pelle e il grasso, però la gente li bruciava assieme producendo un fumo che saliva in alto nel cielo, pensando così che gli dei potessero notare meglio il sacrificio loro dedicato. Passeggiare per l’area archeologica di Siracusa, insomma, permette ai visitatori di fare un salto nel passato e conoscere non solo le vicende storiche fatte di guerre e battaglie ma anche la vita quotidiana degli abitanti di questa città, così antica e così ricca di frammenti di storia.

 

Gaja Di Pasquale

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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