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Il bambino con il pigiama a righe

Un film per ricordare

Nella giornata di lunedì 29 Gennaio 2018, alcune classi dell’Istituto Bastiano Genovese, per celebrare il giorno della memoria, hanno visionato il film “Il Bambino con il pigiama a righe”

Trama

Durante la seconda guerra mondiale, Bruno, un bambino di 8 anni residente a Berlino, deve trasferirsi in una casa fuori città perchè suo padre, da soldato, viene promosso ad un rango più alto nell’esercito tedesco. Così la Bruno, insieme a il padre, la madre e la sorella si trasferiscono in questa casa in campagna. Appena entra nella sua camera, Bruno si affaccia dalla finestra e vede in lontananza un campo di concentramento, solo che lui non lo sa e la madre gli dice che è una fattoria. Infatti un ebreo viene a portargli degli ortaggi, così, inizialmente, il bambino gli crede.

Un giorno, annoiato, chiede ad un soldato se nei paraggi c’era un copertone per poter fare un’altalena. Così chiama con molta rabbia Pavel, l’ebreo che porta alla famiglia il cibo e gli ordina di portare il bambino nella cantina a prendere un copertone. Al bambino era vietato andare nel cortile sul retro, dove si trovava la cantina, e vede una finestra che porta nel bosco. Cos’ il bambino fa la sua altalena, ma un giorno, distraendosi, cade, e Pavel lo porta dentro a medicarlo. Bruno gli chiede se non dovesse andare dal medico, lui gli dice di no, il bambino gli dice “che ne sai tu?” e lui gli risponde che era un medico, prima di venire lì.

Un giorno, prova a passare da quella finestra nella cantina, ed arriva nel bosco. Qui inizia a giocare, fino a quando non trova il campo, dove incontra Snuh, il bambino con il pigiama, e fanno amicizia. Bruno va tutti i giorni lì, ed un giorno trova Snuh a casa a pulire i bicchieri. Lui gli offre dei dolci, ma un soldato li vede e chiede a Bruno se è stato lui a darglieli. Bruno dice di no.

Ad un certo punto scoprono che il terreno circostante al campo è friabile e Bruno decide di entrare con Snuh nel campo a cercare suo padre. Nel frattempo la madre non trova il figlio, chiede aiuto al marito, che entra nel campo a cercare Bruno, ma si accorge che è tardi quando vede un capannone tutto vuoto: erano entrati nelle camere a gas. Bruno e Snuh erano morti.

Riflessioni

“Un film che fa molto riflettere sulla tragedia dell’Olocausto” ha detto uno degli alunni partecipanti alla visione.”Abbiamo tutti quanti, bambini, ragazzi e adulti, nessuno escluso, il dovere di ricordare quello che è successo, per far si che questo non avvenga un altra volta” ha commentato un altro.

Alcune persone dicono, sbagliando, che la Shoah non c’è mai stata, che tutto questo non è mai accaduto. Questo non è assolutamente vero, e non c’è forse modo peggiore per ricordare cos’è successo a milioni e milioni di persone, morte lì dentro. Per questo, il Governo Italiano ha recentemente emanato una legge che vieta di diffondere notizie relative al fatto che la Shoah non è mai esistita.

 

Antonio Domenico Bucca, Fabrizio Cilona   3°D

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