Bullismo, anche al femminile.
Il fenomeno sta crescendo anche tra le ragazze
Il bullismo, come il vandalismo, è un tipico fenomeno di violenza adolescenziale diffuso in tutto il mondo.
A differenza del vandalismo che scarica violenza sulle cose, il bullismo scarica la violenza sulle persone, soprattutto su quelle considerate più deboli.
Il tratto caratteristico del bullismo è l’asimmetria tra il bullo e la vittima: il bullo è forte la vittima debole, il bullo è prepotente la vittima remissiva, il bullo è aggressivo la vittima arrendevole.
Sempre più spesso il bullismo inizia nei primi anni della Scuola Primaria e a volte continua ben oltre l’adolescenza. Il fenomeno è particolarmente diffuso nella fascia d’età intorno ai quattordici anni, quindi sul finire della Scuola Secondaria di primo grado e l’inizio delle superiori.
L’adolescenza è un periodo particolarmente critico nella vita dei ragazzi, perché ricco di novità fisiche e psicologiche; è una fase caratterizzata da paure e incertezze, che l’adolescente cerca di superare appoggiandosi al gruppo dei pari: agli amici, ai compagni di scuola, alla comitiva, al branco.
Entrare nella spirale del bullismo per un adolescente è come entrare in un tunnel buio, da cui è sempre più difficile uscire, perché l’esperienza della sopraffazione e dell’umiliazione fa crollare la sua autostima, limita la sua socialità e lo abbatte fisicamente e psicologicamente, facendo crollare anche il suo rendimento scolastico.
Negli ultimi anni il fenomeno presenta aspetti nuovi e preoccupanti, due in particolare: il diffondersi del bullismo tra le ragazze e il cyberbullismo.
Il bullismo femminile si presenta spesso in modo diverso, meno diretto, rispetto a quello maschile: c’è meno violenza fisica e più violenza psicologica.
Il bullismo femminile talvolta si manifesta come una violenza di gruppo. Per esempio un gruppo di ragazze decide di escludere qualcuno, non importa se maschio o femmina, e non gli rivolge la parola, ne parla male in modo che senta, lo ridicolizza, lo addita con dei nomignoli offensivi e ridicoli, ne ignora le reazioni come se non esistesse.
Nel cyberbullismo bullismo, ovvero nel bullismo online, gli atti molesti e di prevaricazione per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone, vengono compiuti tramite strumenti telematici (sms, e-mail, siti web, blog, chat, video-chiamate, forum, social network ecc.).
Una ragazza o un ragazzo presi in giro in classe devono resistere alla pressione di venti-trenta persone, un ragazzo e una ragazza messi alla gogna su internet devono resistere alla pressione sociale di centinaia di persone.
Si sentiranno soli di fronte al mondo, nudi davanti a tutti e, come spesso si apprende dai telegiornali, gli esiti a volte possono essere tragici.
Sì, perché il cyberbullismo, come il bullismo, nasce quasi sempre come un gioco, ma può finire a volte in tragedia.
Sophia De Mariano, Ayessa Alulod
Classe 2A Scuola Secondaria di primo grado
“G. Garibaldi” – Milazzo