venerdì, Marzo 29, 2024
Costume e Società

BASTA INCIDENTI 19 NOVEMBRE “RICORDARE PER CAMBIARE”

A partire dal 2005, ogni anno nella terza domenica di novembre ricorre la Giornata Mondiale delle Vittime della Strada, un “giorno del ricordo” in nome di tutti coloro che hanno perso la vita a seguito di incidenti stradali.

Che il tema sia sentito a livello mondiale lo si capisce dal fatto che un numero sempre crescente di paesi aderisce all’iniziativa, meglio nota a livello internazionale con l’acronimo WDR, World Day of Remembrance, ma anche dalle numerose associazioni di famigliari che si costituiscono spontaneamente per mantenere vivo il ricordo di milioni di persone uccise o ferite ogni anno sulla strada.

In Italia la più nota è l’AIFV (associazione italiana familiari e vittime della strada ONLUS) che anche questo 19 novembre sarà nelle piazze con un’iniziativa di sensibilizzazione sociale il cui slogan è “Ricordare per Cambiare” e il cui scopo è onorare non solo coloro che hanno perso la vita, ma anche le squadre di emergenza, gli operatori di polizia e i sanitari che quotidianamente si occupano delle conseguenze traumatiche della morte o delle lesioni a seguito di incidenti stradali.

I numeri sono da paura se si pensa che nel solo 2016, limitatamente al nostro Paese, ci sono stati ben 175.791 incidenti stradali, i quali hanno lasciato sull’asfalto ben 3823 vittime e consegnato un drammatico elenco di gente sopravvissuta con gravissime lesioni.

Cifre agghiaccianti, tanto che anche la Commissione Europea ha fissato per il decennio 2011/2020 l’obiettivo di ridurre del 50% le stragi stradali, ma attualmente, come rivela l’ISTAT, l’obiettivo è stato centrato solo nella misura del 20%.

Ma quali sono le cause?

Ai primi posti troviamo la guida in stato di ebbrezza, (attualmente il tasso alcolico consentito per guidare è dello 0,5), poiché, si sa…,l’alcol ha un effetto sedativo, riduce l’attenzione e i riflessi, crea euforia, rende più temeraria la guida, esagera la fiducia nelle proprie abilità, falsa la percezione delle distanze e della velocità.

Un’altra causa è la guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, che modificano il comportamento del cervello e dell’intero organismo. In aumento sono anche gli incidenti causati dalla distrazione dovuta all’uso degli apparecchi elettronici (smartphone, ecc…).

Poi ci sono le vite spezzate da altre forme di idiozia, stupidità e insensatezza, da persone, se tali possono essere considerate, che per noia e monotonia, per voglia di trasgressione, senza riflettere sulle conseguenze, lanciano sassi dai cavalcavia, cercando di centrare i veicoli che transitano sotto come se si stesse giocando ad un videogame.

Ed è questo un tema assai attuale per il nostro territorio che in questi giorni è purtroppo saltato agli “orrori” della cronaca per un episodio del genere.

E’ vero…, tante volte abbiamo sentito al telegiornale titoli come “sassi dal cavalcavia: morti e feriti” e, del resto, è recente anche la storia di una donna di 62 anni che nel milanese, a seguito del forte choc causato dall’impatto improvviso di un pesante sasso sul parabrezza dell’auto, ha perso la vita, ma quando ciò avviene accanto a noi, nel nostro comune e, per di più, ha come protagonisti adolescenti come me, beh…, si rimane senza parole.

Non mi sento di esprimere nessun giudizio, perché provo solo una grande tristezza, forse attenuata dal fatto che, almeno in quest’ultimo caso, la tragedia è stata per fortuna evitata, ma non mi sottraggo alla riflessione, a scuola, con i compagni e con i famigliari.

Mai come in questo momento, quindi, trovo importante ricordare questa giornata per riflettere sul dolore e sull’angoscia che causano questi disastri alle famiglie e all’intera comunità e sensibilizzare su possibili modi per ridurre questo fenomeno.

Giuseppe Gitto II ACH

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