sabato, Aprile 20, 2024
Comprensivo Boer Verona-Trento, MessinaCultura

Secondo appuntamento dell’I.C. “Boer – Verona Trento” con la Camera Penale.

Dalla legge fondamentale della Repubblica al cyberbullismo, il più attuale tra i pericoli per le nuove generazioni.

 

Giorno 26 aprile, le classi prime e seconde dell’Istituto Comprensivo “BOER – VERONA TRENTO” si sono recate al Palacultura “Antonello da Messina” per partecipare al secondo appuntamento con una delegazione di legali della Camera Penale “Erasmo da Rotterdam”.  L’incontro, svoltosi nell’ambito del progetto di Educazione alla legalità e finalizzato alla divulgazione di una maggiore coscienza di essa tra i giovani, ha avuto come oggetto “I principi della Costituzione italiana”.

[aesop_image img=”http://www.lettore.org/wp-content/uploads/2017/05/IMG-20170429-WA0004.jpg” align=”center” lightbox=”on” captionposition=”left” revealfx=”off”]

A tal proposito l’avvocato Marianna Barbaro ha ricordato che, dopo la seconda guerra mondiale, il 2 giugno 1946, in Italia, si è svolto un referendum, al quale per la prima volta hanno partecipato anche le donne, con cui si è dato il benvenuto alla Repubblica e per mezzo del quale i cittadini hanno eletto coloro che avrebbero fatto parte dell’Assemblea Costituente, che aveva il compito principale di scrivere la Costituzione.

I membri dell’Assemblea Costituente non la pensavano tutti allo stesso modo a proposito delle regole da porre alla base della convivenza comune. C’erano membri che s’ispiravano ai principi della religione cattolica, altri che facevano riferimento alle idee liberali, altri ancora che avevano come riferimento il socialismo e il comunismo. Tutti, però, erano d’accordo che si facesse una Costituzione che escludesse qualsiasi rischio di tornare alla dittatura e che i cittadini non perdessero la libertà appena conquistata.

[aesop_image img=”http://www.lettore.org/wp-content/uploads/2017/05/IMG-20170429-WA0005.jpg” align=”center” lightbox=”on” captionposition=”left” revealfx=”off”]

Dopo circa un anno e mezzo è nata la Costituzione, definita da noi ragazzi come un “libretto di istruzioni sulle relazioni”, per sostenere la legalità, un mondo del quale, al giorno d’oggi, fanno parte le poche persone interessate alla cultura. Infatti il giudice Mastroeni, presidente della sezione gip di Messina, tra gli importanti relatori intervenuti all’incontro, sostiene che è la mancanza di cultura la strada che porta al mondo, ormai densamente popolato, dell’illegalità. Lo stesso ha aperto un discorso sulla libertà, affermando che essa non significa fare quel che si vuole, bensì diventare partecipi ed essere consapevoli dei propri diritti e doveri. Non si potrà mai essere liberi se ci facciamo imporre ciò che dobbiamo fare e, per fare in modo che ciò non accada, bisogna essere acculturati.

E’ stato affrontato anche l’importante e delicato argomento del bullismo, fenomeno particolarmente vicino al mondo degli studenti. È stato proiettato un interessantissimo cortometraggio realizzato dalla classe 3 G del nostro istituto, nel quale una ragazzina viene continuamente derisa e tormentata dai suoi compagni di classe, finché un giorno, esasperata, davanti ad una finestra aperta, decide di farla finita. Proprio quando sta per porre fine alla sua vita, un semplice abbraccio ed un sorriso della sua compagna stravolgono il suo cuore, evitando il tragico epilogo.

L’avvocato Paola Barbaro ha quindi elaborato una definizione di “bullismo “e di “cyberbullismo”. Il bullismo è un insieme di comportamenti violenti e ripetuti, di natura sia fisica che psicologica, nei confronti di una persona incapace di difendersi, il cyberbullismo è, invece, il bullismo attuato attraverso i social network, per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.

In conclusione, il giudice ha invitato tutti i ragazzi a vivere nel mondo della legalità, perchè per ogni reato, prima o poi, si finisce in prigione, che non è affatto un “luogo di lusso”!

Siamo stati entusiasti di poterci confrontare con gli avvocati della Camera Penale, gli incontri sono stati molto proficui, poiché hanno contribuito  a farci acquisire atteggiamenti sociali positivi e a costruire, come ha detto il giudice Mastroeni, quella “cultura che rende liberi”, quella conoscenza e quella consapevolezza che ci renderanno capaci di scegliere e di assumere le proprie responsabilità nella vita di tutti i giorni!

 

Giulia Pispisa 1^ A

I.C. “Boer – Verona Trento”

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.