sabato, Aprile 20, 2024
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INSETTI: IL CIBO DEL FUTURO!

E se invece di una pizza, il sabato sera mangiassimo cavallette?

La parola ‘larve’ o ‘grilli’ di per sé farà già ribrezzo a qualcuno, ma molti sanno che in alcuni paesi costituiscono i cibi principali. Per esempio in Thailandia, Messico e Algeria ogni anno vengono consumate circa 10 tonnellate di cavallette!

Nel 2050 la popolazione terrestre arriverà a circa 9 miliardi di persone, il nostro pianeta sarà sempre più povero poiché le terre coltivabili saranno ridotte, le acque saranno inquinate e soprattutto sopraggiungerà il riscaldamento globale.

Quindi come far fonte a tali situazioni senza tener conto che circa 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame?  Gli insetti possono rappresentare una delle possibili soluzioni che da qualche tempo circolano fra nutrizionisti di tutto il mondo ed esperti dell’alimentazione.

Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization), più di 2 miliardi di persone fanno già uso di insetti per scopi alimentari e le specie commestibili in commercio sono circa 1.900.

In Europa la vendita d’insetti non è ancora stata consentita ma negli ultimi mesi forse qualcosa cambierà. Si definiscono anche cibi di “Novel Food”, ovvero tutti quei prodotti e sostanze a uso alimentare per i quali non è dimostrabile un consumo significativo all’interno dell’Europa.  In Olanda e in Belgio, sono già in vendita in diversi supermercati. In Italia, gli insetti sono stati ospitati nel padiglione belga dell’Expo. Le imprenditrici Sophie e Geraldine Goffard hanno introdotto in Italia pasta fresca e paté a base di Tenebrio Molitor (tarma della farina). Il problema maggiore del consumo degli insetti è legato ai pregiudizi.  Uno studio afferma che essi, avendo una forma ed un colore insolito, suscitino alla popolazione DISGUSTO!! Però dal punto di vista nutrizionale, sono ricchi di proteine, paragonabili a quelle di carne e pesce. Nel mondo le specie consumate sono circa 1.900, ma quelli comunemente usati sono:

coleotteri (31%);

lepidotteri (18%);

api, vespe e formiche (14%);

cavallette, locuste e grilli (13%);

cicale, cicaline, cocciniglie e cimici (10%);

termiti (3%);

libellule (3%);

mosche (2%);

In breve tempo si spera che anche l’Italia possa ospitare queste meravigliose creature sulle nostre tavole e soprattutto nei nostri stomaci!

MARTINA MENTO III E BS

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