venerdì, Aprile 19, 2024
Il bello del Majorana

PANLAB, UN LABORATORIO TUTTO DA SCOPRIRE!!

Giorno 8 Novembre 2016 i ragazzi della 5BBS, accompagnati dai professori Antonella Mazzù e Stefano Munafò e rigorosamente muniti di camice, si sono recati al nuovo laboratorio PANLAB situato all’interno della Facoltà di Veterinaria di Messina, dove si sono confrontati con i dottori Andrea Salvo e Teresa Gervasi.

All’interno della Facoltà si possono ammirare le tre sezioni di laboratori divisi in laboratorio di analisi quantitativa, di microbiologia e di analisi cromatografica. Con il dott. Salvo abbiamo visto alcune metodiche ufficiali e quelle utilizzate da loro. Per diventare ufficiali queste metodiche devono essere prima certificate per poi essere convalidate dal Ministero. Il Dott. Salvo ci ha parlato di vari metodi come l’analisi al cromatografo dello squalene, un terpene (olio) presente nel fegato degli squali. Il metodo ufficiale richiede l’estrazione dell’olio, l’esterificazione, la saponificazione e infine la cromatografia ionica, dove avremo due picchi, uno dell’olio e l’altro del solvente utilizzato. Il metodo interno, sviluppato dal Panlab, si basa sul “Valore Minimo di Rilevabilità”; lo squalene viene introdotto nelle cartucce SPE, colonnine cromatografiche contenenti Silice che si attiva quando viene a contatto con il solvente. Avvenuta la reazione all’interno delle cartucce, il composto viene portato a secco attraverso un macchinario chiamato ROTAVAVOR, che sfrutta il bagnomaria e la pressione sottovuoto per ottenere il risultato finale. La sostanza ottenuta viene distillata e poi analizzata con i cromatografi ionici. Il Dott. Salvo ha ribadito anche un concetto importante: “Ogni persona addetta deve conoscere la legge prima di poter utilizzare qualsiasi strumento o applicare dei metodi”. Abbiamo osservato altri macchinari come il DMA 80 (Direct Mercury Analyzer) con Muffola integrata, un polarimetro che analizza gli anioni e i cationi escludendo Hg (Mercurio); il calorimetro, uno strumento atto alla determinazione del potere calorico di un composto.

Alla fine della visita del laboratorio di analisi quantitativa, siamo passati al laboratorio di microbiologia adibito all’analisi fermentativa. La Dott.ssa Gervasi, laureata in scienze biologiche, dottorato in chimica degli alimenti ed esperienza estera a Norwich al “Institute of Food Research (IFR)” , ci ha mostrato le varie attrezzature presenti nel laboratorio tra cui il Sartorius Stedim, un bioreattore da 5L che permette lo sviluppo dei microrganismi con il controllo di agenti fisici e chimici (pH, temperatura,ecc.); il termociclatore, il macchinario per la PCR (Polymerase Chain Reaction), il Cellometer (Conta cellule) e il Plate Reader (Lettore di piastre). Come strumenti per omogeneizzare sono presenti lo Stomacher e il Vortex. Per quanto riguarda gli esperimenti realizzati dal laboratorio abbiamo potuto vedere la polvere di arancia contenente il 92% di Vitamina C; è stato possibile realizzare anche le caramelle con ingrediente principale questa polvere estratta dalle arance. Un studio universitario interessante è quello di utilizzare gli scarti alimentari dei supermercati come terreni di cultura invece di utilizzare costosissimi terreni di cultura per la fermentazione dei batteri. Ovviamente la resa dei terreni Oxoid è maggiore rispetto agli alimenti scartati. Questa è la dimostrazione che con poco e con passione possiamo creare le condizioni per una vita sana, basta un’idea.

Infine, il laboratorio di analisi cromatografica, molto più grande rispetto ai precedenti poiché sono presenti molti macchinari tra cui i FEED, adibito alla cromatografia gassosa, gli HPLC (High Pressure Liquid Concentration) utilizzato nella cromatografia liquida per l’analisi dei polifenoli, e lo spettrofotometro. Questo nuovo laboratorio è organizzato, con personale molto preparato e appassionata al proprio al lavoro. Questo fa la differenza tra “fare il proprio lavoro” e “amare il proprio lavoro”.

HANCIA HASSEN V E BS

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