venerdì, Aprile 19, 2024
Parliamo di....

IL PIACERE DELLA LETTURA – Come Harry Potter mi ha cambiato la vita

“Il signor e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di affermare di essere perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano.”

(Harry Potter e la pietra filosofale; J.K Rowling)

Quando Johanne Rowling si mise a sedere in un bar in una piccola città della Gran Bretagna e posò una penna su un foglio, da quella nacque un fenomeno editoriale al quale sarebbero seguiti sette libri.

Oggi manca davvero poco al prequel di un nono film riguardante il mondo Potter e la magia, un mondo che ha toccato il cuore di un vasto pubblico fino ad arrivare anche a me, quando ero ancora un bambino.

La saga nasce infatti per un pubblico di ragazzini, ma pian piano abbraccia quello degli adolescenti mentre lo stesso protagonista diventa grande. Harry è un bambino rimasto orfano, i cui genitori sono stati uccisi per proteggerlo. La madre, prima di morire, però gli farà il dono più importante che lo proteggerà durante tutte le sue avventure, la magia più antiche di tutte: La magia dell’Amore.

Harry Potter è un personaggio che “strega”, con il quale è inevitabile identificarsi, com’è accaduto a me fin dalla visione del primo film.

Grazie alla saga, in quell’estate mi avvicinai alla lettura più di quanto non avessi fatto con i miei amatissimi libri di Geronimo Stilton, insomma, ho cominciato a leggere dei libri veri, che mi hanno proiettato in un mondo privato, solo per me!

La lettura mi ha insegnato ad amare luoghi lontani, in particolare Londra, dove si parla la lingua di Harry Potter ma soprattutto mi ha trasportato in un mondo magico, dove tutto è possibile, quasi perfetto. Quasi però.

Sì, perché anche in quel mondo, come in questo, c’è il cattivo della situazione, abbiamo episodi di bullismo e sofferenza e la perdita di persone care. Abbiamo piccoli eventi di terrorismo con i Mangiamorte o i dissennatori, creature fluttuanti che portano via tutti i ricordi felici, la scrittrice li ha aggiunti in un momento di depressione. Non appena si fanno presenti tutto si fa buio, comincia a fare freddo e le persone si inquietano. Però la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi… basta solo ricordarsi di accendere la luce. Cosa vuol dire? Che alla fine è inutile cedere al buio e rifugiarsi in piccoli angolini a rimpiangere tutto ciò che succede, ognuno porta dentro sè una luce… perché non usarla? Negli attimi più oscuri una luce può fare la differenza, immaginate cosa possono fare più luci, più persone, in una situazione buia.

Non dimentichiamoci poi che ogni personaggio creato dall’autrice ha lo scopo di dare una lezione morale e di vita.

Leggendo Harry Potter si può imparare che nonostante tutto ciò che accade, nessuno è solo. Si impara a credere in sé stessi. Hermione ci ha fatto capire che l’intelligenza è un dono e che, in fin dei conti, il giudizio sulle persone può sempre cambiare: basta conoscerle. Luna ha messo in chiaro che essere sé stessi è una cosa buona; cosa interessa del giudizio della gente? I Mangiamorte ci hanno insegnato che le persone orribili esistono, inevitabilmente. Ci hanno mostrato che si può morire per un ideale, e che l’odio e il pregiudizio bruciano l’anima.

I Malfoy mi hanno insegnato che si può sempre cambiare idea sul proprio ideale, non è mai troppo tardi, se per una giusta causa.

Ho capito che Bene e Male esistono, siamo noi a decidere quale alimentare.

«Dopo tutto questo tempo?» 
«Sempre» Rispose Piton. 

 

Riccardo Crisafulli, III D BA

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.